Lapide 28 aprile 1945
Questa lapide, collocata dalle Squadre d'Azione Patriottica cittadine (SAP), è dedicata ad alcuni giovani che sacrificarono la loro vita per la liberazione di Cuneo, il 28 aprile 1945.
Quel giorno, a Cuneo, si registrò il più alto numero di vittime, sia tra i civili sia tra i partigiani, a causa di un bombardamento tedesco e della presenza di numerosi cittadini nelle strade.
Poco prima di mezzogiorno del 28 aprile, una delegazione di due militari tedeschi incontrò Ettore Rosa, Comandante partigiano, chiedendogli una tregua di alcune ore, per consentire il "libero transito" a Cuneo della 34ˆ Divisione tedesca, che dalla Liguria aveva raggiunto Mondovì. Il Comandante Ettore Rosa rifiutò di concedere una tregua ai Tedeschi, che reagirono con violenza, sparando colpi di mortaio sul centro della città dalla caserma Cesare Battisti e dal Comando di Piazza, che si trovava vicino a Rondò Garibaldi, presso il caseggiato delle suore Giuseppine.
Nel primo pomeriggio, una bomba di mortaio colpì corso Nizza, dove si trovava un gruppo di giovani della SAP in attesa di ricevere ordini dal comando partigiano.
La lapide ricorda i caduti:
- Papini Mario, appartenente alla Sap di Cuneo, che morì sul colpo;
- Muzio Ezio, meccanico, appartenente alla 21ˆ Brigata Bellino, che morì il giorno dopo;
- Azzalin Dario, membro della Sap di Cuneo, ferito gravemente, che morì il 30 aprile;
- Spicola Marcello, appartenente alla terza Divisione Alpi delle formazioni autonome Rinnovamento, ferito a una gamba, che morì l'11 giugno dello stesso anno;
- Racca Francesco, appartenente alla SAP di Cuneo, riportò una ferita apparentemente lieve al piede, ma morì qualche mese dopo, il 7 giugno.