L'Occupazione tedesca a Cuneo - Congregazione delle Suore e Viale Angeli
L'occupazione tedesca a Cuneo iniziò domenica 12 settembre 1943, alle due del pomeriggio, quando le SS giunsero in Piazza Vittorio (oggi Piazza Galimberti) dal Viadotto Soleri, con una colonna di quattro autoblinde comandate da Joachim Peiper. Già il giorno dopo, il primo bando nazista dichiarò l'inizio del regime d'occupazione, che portò all'applicazione della legge tedesca di guerra nel nostro territorio. Ciò implicava l'adozione di una serie di regole inviolabili, come l'ordine del coprifuoco, attivo a partire dalle ore 20, e la chiusura degli esercizi pubblici dalle ore 19,50.
Il secondo bando del Comando Germanico impose ulteriori restrizioni alla vita quotidiana e stabilì gravi sanzioni per chi non le rispettasse, fino alla "fucilazione sull' atto". Fu vietato l'assembramento di più di 5 persone e le corrispondenze postali e telegrafiche furono sospese fino al 15 settembre.
Dall'agosto del 1944 fu imposto a tutti, per circolare in Cuneo, il possesso di un'apposita autorizzazione; in questo modo, gli spostamenti dei cittadini furono rigidamente controllati.
I luoghi maggiormente occupati dalle truppe tedesche a Cuneo si estendevano nella zona intorno all'edificio delle Suore Giuseppine, requisito dal 3 ottobre 1943 al 28 aprile 1945. Il Comando tedesco fu insediato nel Collegio delle Giuseppine e nelle palazzine di fronte, in Viale Angeli. L'edificio fu sottratto in parte ai Tedeschi dalle Suore, che dichiararono astutamente inagibile un'ala del palazzo, a causa della presenza di consorelle malate di tubercolosi. Inoltre furono occupati gli edifici tra Viale Angeli e Corso Solaro e tra Piazza Torino e via Leutrum. Nella stessa strada laterale di via Leutrum, l'edificio al civico 6 fu utilizzato anche come carcere per gli Ebrei cuneesi, successivamente trasportati nei campi di sterminio tedeschi.
Il 25 aprile 1945 il Comitato di Liberazione Nazionale proclamò l'insurrezione, che iniziò a Cuneo due giorni dopo. Nella notte tra il 28 e il 29 aprile la città venne abbandonata dai nazifascisti, che nella ritirata fecero saltare due arcate del Viadotto Soleri.
Il 6 maggio, i partigiani sfilarono in Cuneo: la guerra di resistenza era finalmente conclusa.